THEMATA ß 9 – DA POSEIDONIA A CAPUTAQUIS MEDIEVALE. L’IMPORTANZA DELL’ASSE CAPODIFIUME – COLLE DELLE SORGENTI

20,00 

MARIO MELLO

Anno Edizione: 2018
Formato 14,5×21 – Pagine 102
Confezione a filo refe in brossura
Copertina a colori con bandelle
ISSN 2037-898X – ISBN 9788899846213
Prezzo: € 20,00

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Descrizione

Il volume tratta il rapporto tra l’area urbana di Poseidonia-Paestum (dalle origini, fino alla conclusione della sua parabola, nei primi secoli del Medioevo) e il vicino colle di Caputaquis – oggi detto di Capaccio Vecchio –, l’altura che nel Medioevo ospitò l’insediamento distrutto da Federico II, poi gradatamente abbandonato, e sulla quale ancora risalta l’edificio della vecchia cattedrale di S. Maria del Granato.
Aperto sul mare e proteso come uno sperone nella pianura a Sud del Sele e sulla via di penetrazione verso l’interno, il colle rappresentava una risorsa naturale irrinunciabile per il controllo del territorio e la difesa della città di Poseidonia, anche come suo estremo baluardo.
Il primo capitolo è incentrato sul fiume (il Capodifiume), non solo per confermare e chiarire il rilievo che le tre realtà richiamate dal nome Caputaquae (il fiume stesso, le sue sorgenti, il vicino colle) hanno sempre avuto nella terra cui per intero appartengono, ma anche per analizzare, di queste acque, le diverse denominazioni documentate nel tempo, nelle quali si trova riflessa anche la storia della città, che le sfruttò e le subì.
Nel secondo capitolo, incentrato sulle sorgenti e sul colle, si cerca di rimarcare i rapporti che, fin da epoca classica, associarono le une all’altro, fino a determinare l’ampliamento e il trasferimento del nome delle acque (Caputaquae) all’altura e all’insediamento che vi sorse.

MARIO MELLO (S. Pietro in Lama, 1937), professore eme­rito di Storia romana nel­l’Università di Salerno, ha anche insegnato Antichità greche e romane, Storia eco­nomica e sociale del mondo antico, Epigrafia cris­tiana. Si è interessato in par­ti­colare di religione classica e cristiana (Mens Bona, 1968; Studi pa­leocristiani, 2001; Le metafore agonistiche in S. Paolo, 2011), di epigrafia latina (Le iscrizioni latine di Paestum, 2 voll., 1968-69), dei rapporti tra la Magna Grecia e Roma (Paestum Ro­ma­na, 1974; Rosae. Il fiore di Venere, 2003; Paestum. Ricer­che di Storia antica, 2012); dell’eredità del mondo clas­sico (Alle radici della civiltà occidentale, 2004). È membro della Pontificia Accademia romana di Archeologia e della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli (Archeologia).