CRATERO IL MACEDONE – Testimonianze e frammenti

80,00 

A cura di DONATELLA ERDAS

Anno Edizione: 2002
Formato 14,5×22 – Pagine XVI-338
Confezione a filo refe con copertina cartonata e sopracoperta
ISBN 9788888617091
Prezzo: € 80,00

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Descrizione

Il volume raccoglie i resti della prima silloge epigrafica a noi nota, la Synagoge psephismaton (Raccolta di decreti) di Cratero, uno storico del IV secolo a.C. sin qui erroneamente identificato con l’omonimo generale di Alessandro o con suo figlio Cratero il Giovane, fratellastro di Antigono Gonata, sul quale, dopo la trattazione di Felix Jacoby nei Fragmente der griechischen Historiker, sono apparsi soltanto isolati contributi. La nuova edizione, corredata di testo critico, traduzione italiana e commento, si distingue da quella di Jacoby, pur avendola come punto di riferimento irrinunciabile, per il numero di passi raccolti; per la scelta, talora determinante per la comprensione del testo, di riportare non solo le parole appartenenti stricto sensu ai frammenti (i cui limiti, peraltro, sono spesso incerti), ma anche quelle del contesto in cui essi sì inseriscono; per l’ampio e aggiornatissimo commento storico; per la ricchezza degli apparati bibliografici. Il contesto in cui la Synagoge sembra collocarsi è il primo Peripato, quando Aristotele intraprende un grandioso programma di studio delle costituzioni e delle legislazioni delle poleis greche. Se delle costituzioni si occupò Aristotele stesso, i nomoi (le leggi) vennero raccolti da Teofrasto, mentre gli psephismata, cioè i decreti, furono studiati da Cratero; i lavori tra loro si integrarono e gli interessi politico-costituzionali costituirono un’area privilegiata della cultura ateniese della seconda metà del IV secolo. I frammenti superstiti della Synagoge permettono di fissare alcune linee portanti dell’opera: 1) il materiale, che copriva la storia ateniese dell’intero V secolo, era distribuito in ordine cronologico (anziché per argomento, come nei Nomoi teofrastei); 2) le fonti di Cratero erano in massima parte scritte, fruibili per via epigrafica o grazie agli archivi pubblici; 3) la documentazione presentata era accompagnata da un commento, come prova il contenuto di alcuni frammenti (F 4a-b, 9, 21). In conclusione, precipuo merito dello studio di Donatella Erdas è di restituirci una figura importante dell’Atene del IV secolo, la cui conoscenza, pur nei limiti di una documentazione fortemente lacunosa, conferma ancora una volta la ricchezza e la varietà di generi della storiografia greca.

DONATELLA ERDAS, laureata in Storia greca presso l’Università degli studi di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia antica presso l’Università di Roma Tor Vergata, con la quale ha tuttora frequenti rapporti di collaborazione. Da diversi anni svolge attività di ricerca e didattica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra i suoi interessi scientifici, oltre alla storiografia greca in frammenti, la storia economica del mondo greco soprattutto nei suoi aspetti documentari, epigrafici e papirologici, e l’archeologia. Fu inoltre tra i pochissimi professori universitari che nel 1931 rifiutarono di prestare il giuramento al regime fascista: diniego che pagò con la destituzione dall’insegnamento, in cui fu reintegrato solo nel 1944. Il Pericle fu scritto nel 1943 e pubblicato nel 1944. La riedizione che qui si propone, con introduzione, aggiornamento delle fonti, un nuovo indice e carte tematiche, intende offrire al lettore la possibilità di apprezzare ancora oggi l’imponente ritratto del grande statista ateniese, nelle sue contraddizioni e nelle sue grandezze, che Gaetano De Sanctis tratteggia con il consueto rigore scientifico e con grande erudizione, sullo sfondo dell’Atene democratica degli anni della Pentecontaetia.