ARISTIDE FOLLI, ER LIBBERO PENSIERO. Tutte le poesie (1930-1997) con 68 inediti

25,00 

MARIA LAURA GARGIULO

Anno Edizione: 2014
Formato 15×21 – Pagine 360
A filo refe in brossura con copertina 4 colori
ISBN 9788888617732
Prezzo: € 25,00

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Descrizione

Questo volume raccoglie la produzione poetica in vernacolo di Aristide Folli per rendere omaggio a un poeta considerato, dagli illustri cultori del dialetto romanesco, tra i più apprezzabili della poesia romanesca degli ultimi cinquant’anni, una poesia, come dichiarò Francesco Possenti, che muove dalla più alta tradizione poetica. «Quando parliamo di poesia romanesca siamo spesso indotti in un equivoco. L’eredità dei grandissimi, Belli, Trilussa, Pascarella, ci porta spesso a trascurarne le origini e soprattutto una diffusione popolare che ha tessuto, negli ultimi due secoli, una trama fittissima e ricca di voci, colori, interpretazioni. Aristide Folli è uno dei “nodi” di questa trama, con tutta la forza di una lingua essenziale e diretta, e tutto il disincanto, l’altra vera anima del suo poetare […]. La testimonianza di Aristide Folli è importante due volte: per la qualità serena dei suoi versi, per la limpidezza dello sguardo e per dare ai nuovi romani, di tutti i colori e con tutti gli accenti, qualche sponda nobile cui riferire il loro – il nostro – parlare» (dalla prefazione di Paolo Fallai).

ARISTIDE FOLLI (Roma 1913 – Frascati 2005) si Laurea in Scienze Coloniali nel 1941. È assistente di Geografia Politica ed Economica presso l’Istituto Orientale di Napoli dal 1941 al 1943. Partecipa al II Conflitto Mondiale come ufficiale di complemento. Dopo la guerra entra nel Ministero degli Affari Esteri dove presta servizio nella Direzione Generale Affari Politici, alla D.G. dell’Emigrazione e al Servizio Affari Privati. Ha completato il suo servizio quale Console in Francia. Appassionato di equitazione, ha fatto parte della Squadra Ippica Italiana disputando numerosi concorsi ippici ed è stato il fondatore della Scuola Tuscolana di Equitazione. Ha studiato violino e pianoforte e composto numerose canzoni. Le sue poesie in vernacolo sono apparse in antologie, quotidiani e riviste. Ha dato alle stampe le raccolte poetiche in dialetto romanesco, Finestra sur monno (1976) e La Luna piena dar Tuscolo (1997). Ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti per la sua intensa attività artistica e culturale e per la qualità delle sue poesie in dialetto romanesco.

MARIA LAURA GARGIULO è nata a Roma, laureata in lettere ha scritto saggi per riviste letterarie (Avanguardia, Palazzo Sanvitale, Nuovi Argomenti, Sincronie) occupandosi di poeti e narratori del Novecento e ha pubblicato per il trimestrale del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) «Studi e documenti degli Annali della Pubblica Istruzione» (Roma, 2012). Ha curato la raccolta I telegrammi, rubrica tenuta da Cesare Zavattini su «Paese Sera» (Palazzo Sanvitale, 2005) e dello stesso autore Cesare Zavattini. Testi rari, raccontini mai apparsi in volume con contributi critici (Sincronie, 2008). Tra i suoi saggi ricordiamo Moravia: il testimone e l’agente, la catarsi della narrazione (Nuovi Argomenti, 2007) e le due monografie: Pier Paolo Pasolini L’Antiburattinaio. Pasolini e le ragioni del dissenso (EdiLet, 2008) e Cesare Zavattini e il cinema (Edilazio 2010, collana I protagonisti) con prefazione di Mino Argentieri, che contiene una ricca sezione fotografica dell’autore con i personaggi più illustri del panorama culturale del ‘900 e le interviste inedite a Carlo Lizzani e Francesco Maselli. Autrice di poesie e racconti tra i quali Azra, inserito nella raccolta antologica Sorridimi ancora. Dodici storie di femminilità violate con prefazione di Lidia Ravera (Giulio Perrone, 2007). Finalista sezione Poesia Premio Fabrizio De Andrè “… della musica e della parola” (2004). Ha curato la regia e la direzione artistica di rappresentazioni teatrali.