Progetto della Collana I FRAMMENTI DEGLI STORICI GRECI

La letteratura storica greca è rappresentata tradizionalmente dai tre grandi storici: Erodoto, Tucidide e Senofonte, le cui opere si sono conservate per intero. Oltre a questi autori, è necessario tener presente, per valutare appieno la ricchezza della storiografia greca, che dal VI secolo a.C. al II d.C. sono fioriti nell’antica Grecia più di ottocento scrittori di storia.
Le opere di questi scrittori purtroppo sono andate quasi del tutto perdute, ma grazie a un lungo e laborioso lavoro di filologia è stato possibile ricostruirne almeno in parte i contenuti attraverso i frammenti che ci sono conservati nelle opere di altri autori della letteratura greca e latina o attraverso papiri ed epigrafi.
Grandi filologi tedeschi hanno atteso a questo lavoro: i fratelli Karl e Theodor Müller hanno pubblicato, nella seconda metà dell’Ottocento, 5 volumi (Fragmenta Historicorum Graecorum) raccogliendo per la prima volta gli storici in frammenti, nel secolo scorso Felix Jacoby ha dedicato tutta la sua vita, perfezionando e ampliando il lavoro del Müller. L’opera dello Jacoby (Die Fragmente der griechischen Historiker) in 18 volumi, monumentale per vastità ed eccezionale per il rigore filologico, è rimasta tuttavia nella fruizione di una ristrettissima cerchia di specialisti.
La nostra Collana, oltre che a rinnovare l’opera dello Jacoby attraverso nuovi apparati critici e commenti storici, presenta un dato del tutto nuovo, la traduzione in italiano dei frammenti, che spesso è la prima traduzione in assoluto di queste testimonianze. Importantissima è la funzione culturale di quest’opera che, dopo tanti secoli, fa conoscere un grande settore della cultura greca finora solo parzialmente noto.
Inoltre, attraverso lo studio di questa moltitudine di storici che offrono notizie geografiche, istituzionali, antropologiche e religiose sui popoli che vanno dagli antichi Iberi a quelli dell’Asia centrale si svela la forte tendenza alla conoscenza universale cui la cultura greca aspirava. Queste conoscenze, che sono alla base della storia dei popoli del mondo antico, costituiscono il primo e fondamentale inizio della loro identità e ciò è un bene prezioso che va divulgato e salvaguardato nel mondo della odierna globalizzazione.